CARNEVALE VENEZIANO: doppia intervista ad Alessio e Federica

Bauta

Bauta

Cosa puoi dirci del Carnevale di Venezia? Come lo vivi?

ALESSIO: Ci sarebbe molto da dire! È una tradizione antichissima, risale a prima del 1100 anche se ufficialmente la Serenissima lo riconobbe solo sul finire del ‘200. Si usava una maschera chiamata “Larva” facente parte del travestimento chiamato “Bauta”: questo era usato sia da uomini che da donne, rendendo impossibile distinguere età, sesso, estrazione sociale… L’intera identità era nascosta tanto che ci si salutava con un semplice “Buongiorno siora maschera”. Ma il carnevale di Venezia più conosciuto è quello più godereccio, ma molto più moderno! Nel ‘700 ci furono i veri eccessi e anche la Serenissima fu costretta a limitare molto l’uso di maschere e feste…

Io, come la maggior parte dei veneziani, vivo un po’ male il periodo…

 

Federica

Federica

FEDERICA: Io ho lavorato nel piazzale davanti la stazione, per quattro anni, come truccatrice. È un’esperienza magica, tra le più belle e intense che ho avuto. Lavorando e vivendolo da questa prospettiva non solo ho avuto l’occasione di ammirare le maschere del carnevale, dalle più classiche alle più fantasiose, ma anche di venire a contatto con le persone che desideravano partecipare a quella che è la più spettacolare festa di Carnevale d’Italia e d’Europa. Io e gli altri truccatori restavamo a lavorare anche per 10 ore al giorno ma questo a me non ha mai pesato. Durante quelle settimane ho potuto conoscere persone provenienti da tutto il mondo per vedere anche solo per poco la magia del carnevale. Uno dei ricordi che mi fa ancora ridere riguarda una coppia di russi che ha voluto farsi truccare con una mascherina sugli occhi alle sette del mattino, mentre l’acqua per i pennelli si congelava nel bicchiere! O quella volta che un ragazzo che tornata a casa verso le sei del mattino mi ha regalato un cuciono da divano di seta rossa per “rendere più bella” la sedia per i clienti. Sono settimane di risate, balli e maschere! Anche lavorando tutto il giorno, in un costume pesante e perennemente truccata, con tante persone felici e in maschera che ti girano attorno, non si può non essere coinvolti.

Volo dell'angelo

Volo dell’angelo

E’ un periodo particolarmente amato? Vi sono tradizioni che rispettate?

ALESSIO: No, per niente! La città è davvero “affaticata” durante questo periodo… Venezia non è una grande metropoli, è un labirinto di calli, canali e ponti… Durante il carnevale arrivano un sacco di persone da tutto il mondo con le maschere più strane (e spesso davvero brutte) che imbrattano e intasano i percorsi che i veneziani fanno per andare al lavoro, a casa, ecc…

A parte mangiare “fritołe” e “gałani” (frittelle e chiacchiere), no… Non sono a conoscenza di tradizioni particolari… Beh, a parte il volo dell’Angelo alla domenica precedente al giovedì grasso e alla festa delle Marie ripristinata solo nel 1999 ma in realtà antichissima.

Regata Silenziosa

Regata Silenziosa

FEDERICA: Sì, è un periodo che tutti aspettano con grande trepidazione, anche se per chi vive e lavora a Venezia in quelle settimane è un po’ difficile! Venezia è sempre piena di turisti, ma mai come durante il carnevale! Ci sono ovviamente traghetti extra e un sacco di poliziotti e vigili per mantenere l’ordine e regolare il flusso di gente, ma è così affollata che queste misure non bastano mai! Ogni carnevale ha il suo tema, che quest’anno se non erro è la tradizione culinaria. Io non sono veneziana, ma tra le tradizioni che ricordo ci sono certamente la parata d’apertura con lo spettacolo in piazza San Marco e la regata silenziosa del Martedì Grasso, dove le luci  sul Canal Grande vengono spente (quasi tutte ovviamente) e nel silenzio della notte passa l’ultima regata in costume della festa, illuminata solo dalle torce, come agli albori del Carnevale. Ci sono feste e concerti in ogni piazza, notte e giorno, per qualunque età e gusto. E a proposito di gusto, non è carnevale a Venezia se non mangi almeno una volta crostoli e frittelle! … e se almeno una volta non ti dipingi il viso o non ti vesti in modo ilare e carnevalesco!

fritołe e gałani

fritołe e gałani

Come mai il Carnevale è così importante per Venezia?

ALESSIO: È un modo per continuare la storia… Ma ripeto: non è una ricorrenza così amata dai veneziani… Poi ovviamente ci sono le eccezioni con residenti che si danno letteralmente alla pazza gioia, però adesso il carnevale per Venezia è più una “vetrina” nei confronti del mondo che una tradizione “autoctona”…

FEDERICA: È una tradizione antica di cui onestamente non conosco le origini (Thelma perdono! La mia ignoranza è venuta a galla!)

08Ogni anno i turisti diventano sempre più numerosi. Credi che questo possa essere un pericolo per la città?

ALESSIO: Sì, la città è in affanno… Abbiamo sempre più presenze! Alcuni potrebbero dirmi “così l’economia si muove” ma in realtà non è sempre così… Molti turisti spaventati da certi servizi televisivi che fanno vedere solo il lato peggiore della città, hanno paura di essere truffati ad ogni angolo (per carità è successo, ma non penso Venezia sia peggio di Roma o Firenze… Certe cose avvengono ovunque) e si portano perfino la scatoletta con la pasta fredda da mangiare per strada… Ed imbrattano tanto… E si deve considerare che la città è sempre più afflitta dal problema delle acque alte. Per esempio per domani è prevista un’acqua alta quasi eccezionale, se fosse per esempio la domenica con il volo dell’Angelo sarebbe davvero un problema: la gente non si ferma davanti a niente ma la città è “ingolfata” quando ci sono maree di quel tipo.

imageFEDERICA: Certamente c’è un problema di sovraffollamento e a volte questo causa problemi anche piuttosto ingenti: anni fa un ragazzo in costume ha tagliato una tela preziosissima in un museo con la sua spada! (Forse trovi l’articolo di giornale riguardo a questo) Molto spesso vengono  vandalizzati i muri ed i monumenti incidendo o disegnando o peggio. Questa disattenzione della gente e lo scarso interesse che alcuni dimostrano per un patrimonio storico e artistico così prezioso mi scandalizza. In questo senso, tante persone sono un pericolo perchè non possono essere controllate, ma non è giusto bloccare l’affluenza di molte persone rispettose e affascinate dalla magia di questa particolare Venezia solo per pochi sciocchi. Per quanto riguarda la pulizia ho potuto constatare in vari anni che non è un problema: la città viene costantemente pulita, giorno e notte. Perciò nonostante la gran quantità di gente, non ci si trova mai a camminare tra i rifiuti.

Hai mai partecipato attivamente al Carnevale?

ALESSIO: Nonostante non lo abbia mai particolarmente amato, sì… Un po’ di anni fa ho partecipato alla grande festa in Piazza San Marco per il volo dell’Angelo… Ho fatto un po’ di foto!

FEDERICA: Si, come truccatrice autorizzata. Serve un permesso del comune per farlo e viene rilasciato solo ad un certo numero di truccatori e artisti di strada.

carnevale_venezia_2012_00002Cosa puoi dire a chi invece, non ha mai partecipato alla euforia del Carnevale? Lo consigli?

ALESSIO: Nonostante tutti i problemi, capisco benissimo che è un’esperienza da provare! Venezia prende tanti colori diversi ed alcune maschere sono oggettivamente belle! Posso consigliare di evitare i momenti di maggiore calca perché la città fa fatica e vengono addirittura istituiti i sensi unici pedonali… Per fare un centinaio di metri ci si mette anche 10 minuti… Ed è una buona idea evitare durante la sera le zone della “movida” veneziana come S.Margherita o Campo Bella Vienna/Erbaria perché è pieno di ubriachi. La cosa migliore sarebbe trovare una festa privata in qualche palazzo sul Canal Grande (ok, qui ho esagerato)! In alternativa può essere una bella idea girare il pomeriggio per le strade principali della città come la Lista di Spagna e la Strada Nuova, dalla Ferrovia verso Rialto…

FEDERICA: Se avete le possibilità di passare in giornata o di fermarvi per la notte, assolutamente si! Credo che sia una cosa da fare almeno una volta nella vita. Personalmente vivere l’atmosfera del Carnevale veneziano ha segnato positivamente la mia vita e lo ricordo ancora adesso con grande nostalgia!

E infine.. dicci qualche detto in veneziano sul Carnevale!

ALESSIO: Beh, non ce ne sono molti a dire il vero… Considerando che il carnevale ad un certo punto della storia di Venezia durava veramente tanto, i detti e proverbi sono pian piano svaniti… Un detto sicuramente ancora usato è “Zioba grasso, tute łe boche łica” (“Giovedì grasso, tutte le bocche leccano”): semplicemente vuol dire che il giorno di giovedì grasso (e per estensione tutto il carnevale) è il momento giusto per esagerare col cibo e le ghiottonerie senza eccezione alcuna… (ah, una questione di pronuncia… la ł è praticamente muta oppure può essere una “e” un po’ strascicata mentre la “z” va pronunciata come la “s” di “rosa”)

FEDERICA: Ancora una volta, purtroppo non sono veneziana e non mi viene in mente nulla di particolare se non questo: A Carneval tute le boche lica. Che significa che a Carnevale tutte le bocche leccano, ovvero non è carnevale se non ci si concede qualche golosità!