Iniziare a scrivere, Dialogo

Il dialogo.
Il dialogo è molto spesso una parte fondamentale in uno scritto, ma bisogna imparare ad usarlo.
In questo articolo cercherò di darvi dei consigli su come rendere più scorrevole un dialogo e come amalgamarlo bene agli altri elementi. Alcuni potrebbero sembrare dei trucchetti ovvi, ma alcune volte vengono ignorati.

Innanzitutto è sempre meglio cercare di alternare il discorso diretto alle azioni che gli interlocutori compiono, così da rendere la lettura più uniforme, senza grandi divari tra le varie parti, e ciò contribuisce a scandire l’atmosfera in maniera continua. È ovvio che in base alla situazione che ci si trova a descrivere le informazioni esterne tra i dialoghi possono sia infondere tranquillità che frenesia.
In secondo luogo io personalmente consiglio comunque di non abusare dei dialoghi e preferire sequenze brevi di questo per poi magari proseguire con la spiegazione della conversazione avvenuta, sempre tenendo conto in ogni caso dell’utilità del dialogo. Se ad esempio una scena si basa solo su quello è naturale mantenerlo nella sua interezza, ma in altri casi cercare di restringere il più possibile il discorso diretto, o inframmezzarlo con lunghe descrizioni di ambienti o pensieri, è la cosa che consiglio.
In ultimo, ma non perché sia di minore importanza, vorrei parlare del contenuto dei dialoghi. Evitate di spiegare tutto e riprendere le parole dei vari interlocutori più volte.

Es.:
«Ciao Marco, come mai ieri sera non sei venuto alla festa?» chiese Laura.
«Ieri sera non sono venuto alla festa perché mi hanno chiamato con urgenza a lavoro» rispose Marco.
«Che peccato, è stata davvero una bella festa. Spero che la prossima volta non ci siano problemi!» esclamò Laura.
«Spero anche io che non ce ne siano» rispose Marco.

Come vedete il dialogo è poco scorrevole. Vediamo come potrebbe essere sistemato.

«Ciao Marco, come mai ieri sera non sei venuto alla festa?» chiese Laura preoccupata.
«Ho avuto un’urgenza a lavoro» rispose lui alzando le spalle dispiaciuto.
«Un vero peccato, magari sarà per la prossima volta!»
«Lo spero!» 

Nel secondo esempio sono state aggiunte delle descrizioni esterne che non fossero soltanto verbi che esprimevano l’atto di parlare, e il dialogo è stato reso meno didascalico.

Sperando di essere stata abbastanza chiara e utile, vi aspetto per il prossimo articolo!