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Intervista a Thelma Aterno

Per la prima intervista di aRtsCreation ho scelto una persona davvero piena di talento, si dedica alle manipolazioni, alla fotografia, sperimenta, insomma una personalità davvero ricca.

Thelma
Prima di farti io delle domande, ti chiedo se ci parleresti un po’ di te.
Mi chiamo Thelma Aterno, sono nata a Palermo e attualmente studio Cinese e Inglese all’università.
Vivo tra due città e amo tantissimo viaggiare, ho girato quasi tutta l’Europa e sono stata due volte in Africa.
Ho 25 anni, mi piace imparare nuove lingue, e divoro libri nel tempo libero.
Da circa un anno organizzo picnic a tema nella mia città, che mi stanno dando parecchie soddisfazioni, dato che comunque a Palermo non è mai esistito nulla del genere, mi fa piacere ricevere tanti complimenti.

La tua passione per l’arte si rispecchia nei tuoi lavori digitali e nella fotografia, per prima cosa vorrei dedicarmi alle manipolazioni.
Come è cominciato il tuo viaggio nelle manipolazioni? Cosa ti ha fatto decidere di intraprenderlo e perché ti piace tanto questo tipo di arte?
In realtà è nato tutto per caso. Mio padre è un fotografo amatore da circa 30 anni. All’inizio mi limitavo a fare fotografie con la mia prima macchina fotografica, una Nikon a pellicola, facendo gite o viaggi all’estero con mio padre. Questo sicuramente mi ha dato un’ottica diversa, a livello tecnico e non.
Poi, mio fratello, più piccolo di me di circa 7 anni, ha iniziato ad usare da solo photoshop circa sei anni fa.
E’ stato lui ad insegnarmi i rudimenti, e da allora ho sempre fatto tutto da sola. Per me era, ed è tutt’ora, un mezzo per esprimere quello che sento.
Vivo in un mondo tutto mio, e volevo che questo mondo venisse a galla.
Molti dei lavori che faccio sono a tema fantasy, o più sul gothic romantic. Esprimo me stessa, mi aiuta a dare vita a molte cose che la mia mente immagina o che sogno la notte.

Cosa ti ispira mentre lavori ad una delle tue opere d’arte?
Sicuramente la musica. Ascolto musica circa 10 ore al giorno, e non scherzo.
Ma anche i libri e i film mi danno una grandissima ispirazione.

Quale ambito della manipolazione ti piace di più e perché?
Come dicevo prima, buona parte dei miei lavori hanno una matrice più “dark” ma al contempo romantica.
I testi dei miei gruppi preferiti fanno riferimenti all’amore eterno, alla morte, alla rinascita, ad una particolare delusione, al senso di solitudine. Sono pagana, quindi molti dei miei lavori hanno anche subito un influenza dal neopaganesimo.

Come pensi sia cambiata la tua arte? Credi che il tuo stile sia evoluto nel tempo?
All’inizio i miei lavori erano monocromatici. Usavo moltissimo colori scuri, come il nero e il blu, mentre ora sto esplorando altre tecniche, anche come l’uso di colori diversi. A livello tecnico sono migliorata, almeno credo, e anche il mio stile ne ha risentito. E’ inevitabile, che si provi ad esplorare qualcosa di diverso.

Come descriveresti il tuo modo di lavorare con Photoshop? Quali sono gli strumenti e le regolazioni che usi più spesso?
Per descrivere il mio modo di lavorare con Photoshop posso usare un’aggettivo, ovvero… folle. Non sapendo disegnare tutto quello che vedi è fatto a mano, con un paziente lavoro di ritaglio.
Sicuramente uso tantissimo strumenti che mi aiutino a contrastare, in particolare gli occhi e le labbra, e non uso molto le regolazioni basilari.
Cambio colore a mano, quindi possono esserci quindici livelli di colori diversi settati personalmente. Uso di più i filtri, a dire il vero.

Cosa pensi dei nuovi “manipolatori”? Che consiglio daresti?
Stando su Deviant Art da sei anni vedo ogni giorno ragazzi con grandi talenti, magari semi sconosciuti.
Cerco di aiutarli facendo dei giornali in cui espongo la loro arte.
Non sono egocentrica, non mi reputo un genio con Photoshop, quindi se posso aiutare a fargli ottenere visibilità, lo faccio.
L’unico consiglio che posso dare loro, è di esprimere loro stessi e di creare quello che vogliono.
Di accettare le critiche costruttive, e anche le delusioni lavorative, se vogliono prendere questa strada.
E di creare. L’arte è uno dei pochi motivi che mi fa apprezzare il genere umano.

Ora diamo uno sguardo a qualche tua creazione…
Ho scelto tre lavori di diversi periodi.

i__m_lost_in_this_paradise_by_ariel87-d2pn4r9 

Il primo, è del 2010. Si chiama I’m lost in this paradise e come si può vedere, i colori sono molto scuri. Molti hanno pensato che il mio fosse un “tributo” ad un’amore omosessuale. In realtà non era esattamente così.

Rappresenta un contrasto interiore di chi si sente davanti un bivio. Avere paura di qualcosa, di qualsiasi cosa e scegliere di “cadere”. Di affrontare le proprie paure. L’immagine mi sembrava perfetta. in quanto le due modelle sembravano davvero affrontare una battaglia interiore, un cedimento anche a livello sessuale.

endless_reverie_by_ariel87-d4mzwea

Il secondo lavoro è Endless Reverie del 2012. E’ stato un lavoro fatto due giorni prima di un’esame, Cinema e Fotografia. Stavo ascoltando un’artista orientale, Azam Alì, e il lavoro è nato nella mia mente nello stesso momento in cui ho visto la modella.

Lei vive in un mondo diviso tra il sogno e la realtà. Sceglie lei se rimanere in quel mondo o meno.

ailein_duinn_by_ariel87-d4yyb4m

Anche il terzo lavoro è del 2012. Forse è l’anno in cui ho prodotto lavori migliori, a livello tecnico e personale. Si chiamaAilein Duinn ed è ispirato ad una canzone irlandese. La modella è Maria Amanda, una modella danese che seguo da quando è approdata su Deviant Art.

La trovo molto dolce, è sempre gentile e disponibile. Molti miei lavori hanno lei come protagonista, perché la vedo perfettamente incastonata nei miei lavori.

Qui mi sono ispirata al mondo fantasy. I colori sono chiari, delicati, proprio come immagino questo mondo.

Oltre all’arte digitale ti dedichi anche alla fotografia, d’arte e per supporto all’arte, quando e perché hai deciso di aiutare gli altri con i tuoi stock?
In realtà non pensavo nemmeno che l’avrei fatto.
Ho quasi sempre usato me stessa come vittima sacrificale per le mie foto, tutt’al più scattavo con il mio ex.
Mi era stato chiesto di mettere alcune foto a disposizione e così ho fatto, e se posso aggiornare la gallery lo faccio con molto piacere. La mia pagina stock ha quasi 3 anni, e da circa un anno metto anche foto delle mie amiche che scatto personalmente. Sono io che decido le pose, perché nella mia mente immagino già un lavoro, e quindi mi immedesimo nella mente di un possibile fotomanipolatore che le usa.

L’approccio ai due tipi di fotografia per te è diverso? Da cosa ti lasci ispirare per i tuoi scatti?
No, per me ogni fotografia deve esprimere qualcosa.
Nel mio archivio dati ho centinaia di foto “prova” che non sono mai state pubblicate.
Le foto migliori mi sono capitate per caso. Sembra stupido, ma l’ispirazione avviene quando guardo la mia stanza, o quando viaggio per studio o per piacere.
Ho tantissime cose. Maschere veneziane, corone di fiori, lanterne, angoli di oggettistica giapponese, il mio violino, candele, ali da angelo nero o da fata, velette per capelli, abiti teatrali. E la mente elabora.
Dato il poco tempo, la maggior parte degli scatti li faccio ai miei picnic, o tutt’al più, con l’autoscatto in casa. Se vivi in un ambiente stimolante e creativo, viene tutto da sé. I muri della mia stanza ne sanno qualcosa!

Cosa consiglieresti ai nuovi fotografi?
Non oso nemmeno definirmi una fotografa, ma un’appassionata di fotografia.
Io ho iniziato con una macchina a pellicola.
Poi mio padre mi ha regalato una digitale, una compatta.
Non importa cosa usate per scattare. Ricordate che non è la macchina che fa di voi un fotografo, ma quello che avete dentro.
Adesso ho una macchina semi professionale, che tuttavia mi rende abbastanza difficile scattare dato che il sensore è molto piccolo. A livello qualitativo quindi i miei scatti non saranno MAI perfetti.
A me, sinceramente non importa, e non deve importare manco a voi. C’è tanta gente che spende tantissimi euro per comprare una macchina fotografica, e poi non ha uno straccio di idea.
Partite da qualcosa di piccolo e compatto, che vi aiuti ad ampliare il vostro bagaglio creativo.
Io ho scattato in macro con una compatta. Questo scatto è stato fatto con una compatta Nikon. Lo avreste mai detto?