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Le 100 facce della musica italiana

Alla corte di Dioniso

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Va a Giovanni Gastel, fotografo, poeta e artista, il merito di aver creato quella che, a mio parere, è una delle mostre più a fuoco degli ultimi anni.

Nata e supportata grazie alla storica rivista “Rolling Stone”, Le 100 facce della musica italiana è una mostra – viaggio, senza confini di tempo e spazio, che ti culla all’interno di un’atmosfera magica ed eterea.12170589_898307273585269_1273662269_n

“Dicono che Dioniso girasse per il mondo con un festante carriaggio di musici
e cantori in una giocosa e un po’ ebbra pantomima di invasione del mondo …”

Con queste parole lo stesso Gastel ricorda il via vai che ha caratterizzato il suo studio fotografico per ben 100 giorni: una giornata per ognuno dei 100 personaggi, più o meno noti al grande pubblico, legati, in modo diverso, al mondo musicale italiano, che si sono susseguiti in una sorta di valzer senza orchestra ma con un sottofondo accordato dei più eterogenei mai sentiti.

Il risultato di questo lavoro è la galleria di ritratti che ora è visitabile presso La Castiglia, in Piazza Castello a Saluzzo (Cn), sino al 1 Novembre 2015.

L’ambiente riservato a questa piccola gemma è il primo piano della struttura dei Musei presenti in Castiglia. Un numero di stanze limitato, in grado di creare un percorso fluente e sinuoso che fa scorrere davanti agli occhi del visitatore un numero limitato di (non saprei come altro definirli) quadri d’autore.

Si parte con una breve pellicola della durata di due minuti scarsi che però rende magnificamente l’idea di frenesia, gioia, rock e sintonia creatasi in quei giorni nello studio di Gastel: un luogo che altro non era se non una sorta di porto di mare in cui hanno trovato scalo alcuni tra i migliori musicisti, manager, artisti, cantautori e cantanti del panorama dell’Italia di un tempo e di oggi.

Si prosegue con lo scorrere deciso di questi ritratti che, uno dopo l’altro, aprono il loro piccolo mondo segreto ai visitatori più o meno colti, più o meno attenti, più o meno interessati.

Spicca sicuramente la fotografia di Mina, posta al centro della prima sala su di un cavalletto da pittore: l’elegante profilo della cantante si staglia sullo sfondo nero e lascia spazio ad un’acconciatura intrecciata che riproduce una chiave di violino originalissima.12166689_898307320251931_394186473_n

“Il rumore dell’esistenza è canto.

Canta l’acqua, il vento, cantano le fronde degli alberi, le pietre, cantano gli animali, canta l’uomo. Il canto è un grido, un ululato a gola aperta. Sfiora e urta e sfonda e spacca e libera e imprigiona …”

[Mina]

12166182_898307066918623_478713436_nA caratterizzare l’esperienza è il connubio e il contrasto che vede i ritratti di Piero Pelù e Ghigo Renzulli (membri storici dei Litfiba), rockettari allo stato puro, accostati a personalità diverse e opposte, quali Eugenio Finardi, Zucchero, Elisa, Marlene Kuntz, Ligabue, Veronica Diquattro, solo per citarne alcuni.

Sta poi al gusto personale del singolo visitatore soffermarsi più su questo o quel personaggio: quel che è certo è che nessuno rimarrà deluso. La mostra, seppur mancante di alcuni dei personaggi storici della nostra musica e della nostra tradizione, copre infatti tutti i campi e i generi.

Da un Antonello Venditti, avvolto e immerso nell’inseparabile nuvola di fumo, con occhiali dalle lenti scure a coprire in parte lo sguardo, si passa a un Francesco De Gregori che sorride, con cappe12165765_898307113585285_345877867_nllo e occhiali che 12170389_898307236918606_506464159_nnascondono, in parte, il viso rivolto verso il basso. Dall’autore della colonna sonora di Dieci Inverni (film del 2009 con Michele Riondino e Isabella Ragonese), Vinicio Caposella, adornato con l’immancabile cappello e sciarpa, che ti fissa dritto negli occhi con la sua maniera schiva e poetica, alla schiettezza brutale e contrastata di Morgan, con la sua espressione seria, dura, scontrosa. Dal gatto nero che sta in braccio a un Francesco Guccini, dai tratti e dalla postura domestica, rilassata e tranquilla, alle lenti degli occhiali di Frankie hi-nrg mc, che riempiono lo spazio della fotografia creando un gioco ottico di grande effetto.

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Ed infine, i 12165802_898307030251960_1972860867_nmiei preferiti: il poeta Franco Battiato, che vive perennemente nella sua dimensione aulica ed eterea, senza preoccuparsi del dove, del quando, vivendo l’essenza e l’infinità del cosmo con un sorriso appena accennato ed il cantautore scoperto da poco, Dente, che con il suo nido di capelli in testa ti fa sentire meno solo al mondo (almeno personalmente).

A rendere questa mostra moderna e unica è la sua interattività: grazie infatti all’iniziativa #SelfieVip ci si può divertire entrando personalmente a far parte del tutto, scattando fotografie e interagendo con i ritratti (inutile dire che ho approfittato al massimo di questa possibilità unica, come si può ben vedere dai supporti fotografici a questo articolo).

12170224_898306936918636_1950500571_nDa rilevare, a mio parere, è, per ultima, la scelta deliziosa degli organizzatori di utilizzare, in un ambiente privo di fronzoli e caratterizzato dalle pareti chiare e luminose, come unico elemento decorativo alcuni strumenti, supporti musicali, registratori posti al centro delle varie sale. Inutile dire che le chitarre come i violini appaiono davvero fantastici, ma totalmente elettrizzante è la batteria Pearl al centro di una delle ultime sale alla quale, grazie al 12167943_898307006918629_1177008770_nridotto numero di visitatori presenti il mercoledì pomeriggio (ovvero, quando la sottoscritta ha fatto il suo viaggio personale tra questi grandi nomi), ho potuto sedermi, respirare e vivere il mio personalissimo momento Whiplash: per chi non sa di cosa parlo … Vada immediatamente a vedere il film del 2014, vincitore di ben tre Premi Oscar, ambientato nel mondo della musica jazz, visto attraverso gli occhi di un batterista in erba, con Miles Teller e J.K. Simmons. Pazzia e magia in un unico battito di ciglia, o meglio, ad un solo rullo di tamburi.

Colonna Sonora per la visita:

  • Vinicio Caposella – Parla Piano
  • Ligabue – A che ora è la fine del mondo 
  • Dente – Rette Parallele 
  • Franco Battiato – Aria di Rivoluzione