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Una Mostra dai Toni Rock

Gli esordi degli U2 tra aneddoti, documenti e fotografie inedite

In principio fu il 1977. Quattro ragazzi di Dublino, uniti dalla comune passione per il rock, quello sano, quello positivo, quello vitalista, decidono di mettersi insieme, formando così un complesso che, negli anni a seguire, diventerà il punto di riferimento di intere generazioni.

In origine si chiamano Hype ma, poco dopo, scelgono di cambiare nome, Asti. Mostra ?U2. 1978-1981?. Dal 22 marzo al 4 maggioed è la gloria, l’inizio del successo: nascono infatti gli U2. 

Il cantante è tal Paul Hewson, in arte e per tutti Bono Vox (dal nome di un negozio di cornetti acustici); il chitarrista è David Evans (anche lui, ovviamente, con tanto di etichetta d’arte, ovvero “The Edge”, in inglese “Lo Spigolo”, “Il Bordo”, “Il Limite”); al basso Adam Clayton; alla batteria Larry Mullen Jr.

Tale formazione nella sua immagine più acerba, nella sua aura tipica degli esordi, è dal 22 Marzo 2015 in mostra ad Asti, con una serie di documenti, aneddoti e fotografie inedite realizzate e raccolte dall’artista Patrick Brocklebank (che dei quattro è stato anche amico) che lasciano trasparire l’aria di una Dublino condivisa da un gruppo di teenagers carico di voglia di esprimersi.

LocandinaÈ così che l’atmosfera di Boy (1980 – inserito da Rolling Stone nella classifica dei 500 migliori album) e di October (1981), ovvero i primi prodotti discografici della band irlandese, rivive in U2 from 1978 to 1981, mostra organizzata a Palazzo Ottolenghi (Corso Alfieri n° 350 – Asti), che durerà fino al 4 Maggio 2015 .

È l’unica tappa italiana per questo spettacolo d’arte che è stato in precedenza ospitato dal Dublin Little Museum e dalla Hall of Fame of Cleveland, raccogliendo un numero pari a 100.000 visitatori.

La mostra cattura l’essenza degli U2 nei loro primi tre anni, ma non solo. È anche il quadro perfetto che racchiude uno spaccato della società culturale dell’Irlanda del tempo, paese che ospita una lotta intestina tra fazioni religiose che avrà il suo triste culmine nell’urlata preghiera Sunday Bloody Sunday (1983).

“Noi vivevamo la stessa città – racconta Patrick Brocklebank – e avevamo la stessa età. Questa mostra cattura gli U2 nei loro primi tre anni e registra l’energia e l’ambizione di una band locale che avrebbe poi conquistato il mondo. Per noi Dubliners sono naturalmente molto di più di una rock band, sono diventati parte della nostra identità culturale”.

Le sale sono intrise di un rock che sa di freschezza, che è pregno delle atmosfere del movimento beat che spopola in quel periodo in America. I brani realizzati in quegli anni trattano sin da subito temi Asti. Mostra ?U2. 1978-1981?. Dal 22 marzo al 4 maggioimportanti come le curiosità e i dubbi sulla vita, la fede, la guerra che incombe, le pulsioni affettive, i mali dell’uomo. L’intensità di canzoni come I Will Follow e I Fall Down si riflette qui non solo negli scatti di Brocklebank ma anche nel video che chiude il percorso artistico organizzato nelle sale del palazzo piemontese e che ripercorre l’intero viaggio artistico degli U2, per dare una panoramica unica ma al contempo completa, in ogni suo aspetto.

È un evento non solo per i fans più sfegatati di Bono & Company ma anche, e soprattutto, per coloro che apprezzano la musica in ogni sua forma, che colgono il suo senso di ribellione poetica e di libertà di parola assoluta, che non conoscono la band ma sono aperti e curiosi e affamati di fronte a nuove e piene esperienze.

Colonna Sonora per la Visita:

  • I Will Follow (Boy)
  • The Ocean (Boy)
  • Stranger in a Strange Land (October)
  • Gloria (October)