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Luci d’Artista

 L’arte non può essere definita tale se non porta con sé un po’ di follia, di originalità, di imprevisto.

Accade ogni anno, nel periodo che va tra il finire di novembre e l’inizio di dicembre, l’ultimo mese dell’anno, quello della neve e dell’inverno, del Natale: le case si tingono di colori caldi e sofisticati; le scale si nascondono e si riscaldano sotto drappi rossi e pesanti; le vetrine si abbelliscono con pupazzi infreddoliti ma felici; le città si colorano di mille e più suoni, di centinaia di alberi addobbati a festa e carichi di decorazioni.

Sono milioni le luci che invadono le strade senza chiedere il permesso: da un giorno all’altro, quello che era il solito paesaggio grigio, invernale e a tratti anche cupo, diviene una moltitudine di forme e giochi luminosi nuovi.

Da ormai 17 anni (la prima volta fu nel 1998), Torino segue questa moda e, mi permetto di dire, fa un passo in più. Perché la città ha scelto infatti di vestirsi a festa, in maniera particolare e del tutto unica.

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Turin Marathon 2014

E’ l’iniziativa nota come ‘Luci d’Artista’, composta da ben 19 installazioni, una diversa dall’altra, che vengono accese, una dopo l’altra, in occasione della Turin Marathon, e che vanno a creare un vero e proprio museo di arte contemporanea a cielo aperto e a disposizione di tutti.

Sono ovviamente il simbolo del Natale che arriva, ma anche di qualcosa di più: ogni via, piazza o stazione si riempie di un elemento nuovo che lascia trasparire dimensioni di sogno, di mistero. Sono segno di speranza: in un mondo fatto di corruzione e delineato dai più neri fatti di cronaca, Torino sceglie di illuminarsi di luce nuova, abbracciando l’idea che davvero la bellezza, l’arte, l’originalità potrebbero fare la differenza.

Le luci rappresentano le cose più svariate: dalle palle di neve che volano su via Po realizzate da Enrica Borghi, a ‘Le vele di Natale’, titolo dell’opera di Vasco Are che svetta e scivola su via San Francesco d’Assisi, passando poi ai più astratti ‘Noi’ di Luigi Stosa che ha scelto di riprodurre per l’occasione le sagome di due figure, creando una coppia in rosso, unita per tutta la lunghezza di via Garibaldi.

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‘Luì e l’arte di andar nel bosco’ di Luigi Mainolfi

Sono tante, tutte diverse, tutte colorate, tutte lassù in alto, a voler invitare i passanti a camminare con il naso all’insù per ammirarle correttamente.

Nel gruppo spicca innanzitutto ‘Luì e l’arte di andar nel bosco’ di Luigi Mainolfi che scivola su via Maria Vittoria in una successione di colori differenti e frasi che insieme creano una poesia, una storia, una fiaba. Ogni passo più in là equivale ad una pagina voltata di un libro immaginario che scorre in un racconto invernale dalle tinte del sottobosco.

Volo su di Casorati

‘Volo su …’ di Francesco Casorati

Più particolare è l’installazione realizzata da Francesco Casorati, figlio del più celebre Felice Casorati, artista attivo soprattutto nella prima metà del novecento, per il quale è stata proprio in questo periodo allestita una mostra dal titolo ‘Felice Casorati – Collezioni e Mostre – Tra Europa e Americhe’, che è possibile visitare, sino al 1 Febbraio 2015, presso la Fondazione Ferrero di Alba (Cn). Francesco sceglie di intitolare la sua opera natalizia con il singolare ‘Volo su…’ e decide di rappresentare una successione di uccelli dorati, legati tra loro da un filo luminoso rosso rubino, quasi volesse prolungare un messaggio ideale e immaginario per tutta la lunghezza di via Cernaia.

Carmelo Giammello ha ricreato invece, con la sua opera ‘Planetario’, un susseguirsi di costellazioni che coprono la volta celeste, troppo spesso altrimenti oscurata dallo smog tipico di tutte le città grandi e industriali, percorrendo tutta la via che collega la centralissima Piazza Castello con la secondaria Piazza Carlo Felice.

Spostandoci poi più lontani dal centro vero della metropoli piemontese, va infine segnalata l’opera di Rebecca Horn, che consiste in ‘Piccoli spiriti blu’ che volteggiano sul Monte dei Cappuccini, portandoci in un’aura dai tratti spirituali e mistici.

Questa è Torino: la città italiana più natalizia di tutte. Quella che, per antonomasia, sceglie l’eleganza di luci e ombre per addobbarsi a festa e per rendere la sua atmosfera sempre più gioiosa, sempre più calda ma mai eccessiva.

Ed ecco che Torino nel periodo natalizio diventa una piccola ‘ville lumière de Noël’ creata ad arte.