Intervista a AndreA Audrey Collard

Chi è Andrea?

Sono una scrittrice amatoriale, nata un po’ attraverso il mondo dei giochi di ruolo su Fb. Grazie a questo genere di esperienze ed entrando in contatto con molti bravi scrittori, come me amatoriali, ho potuto ampliare le mie conoscenze e migliorare la mia scrittura. Non ho ancora avuto modo di espandere questa mia passione, ma ho un progetto in corso e spero di avere il tempo e l’ispirazione per portarlo avanti.

Cos’è per te l’arte?

Per me l’arte è espressione. Sembrerà scontato ma è ciò che penso realmente. Esprimere emozioni, raccontare storie attraverso veicoli e canali comunicativi che non

Come e quando nasce la tua passione per la scrittura?

Come ho detto prima, la mia passione nasce attraverso l’esperienza dei giochi di ruolo, l’esigenza un po’ fanciullesca di vestire i panni di qualcun altro e vivere storie che – nella realtà –  non potrebbero realizzarsi. Ho iniziato circa cinque anni fa e devo dire che non sono affatto la stessa scrittrice, se così posso definirmi, di quando iniziai.

A cosa si ispirano i tuoi lavori?

Sono un’appassionata di storie horror, principalmente prendo spunto dai videogiochi con i quali amo trascorrere parte del mio tempo libero. Ma mi piacciono anche altri generi più leggeri, Fantasy principalmente.

C’è un artista con cui senti un’affinità particolare, poetica o stilistica?

Sono ancora troppo acerba per poter fare una riflessione di questo tipo e volendo essere onesti non ho ancora una risposta per questa domanda.

Chi sono i tuoi personaggi? Quali storie ti interessa raccontare?

I miei personaggi affrontano quasi tutti una “transizione”, il passaggio da una data linea caratteriale e comportamentale ad un’altra, diametralmente opposta. Mi piacciono le storie travagliate ed i finali totalmente inaspettati e cerco di pensare ai miei personaggi come realmente esistenti, cercando di vedere le loro reazioni in presa diretta, umanizzandole il più possibile.

C’è un momento della giornata in particolare che preferisci per scrivere?

La sera, decisamente. E’ il momento più tranquillo della giornata e anche quello dove maggiormente mi sento ispirata.

Quale è la creazione che più senti tua? E perché?

Si tratta di uno dei miei racconti, dal titolo “alter ego”. Narra la storia di una cittadina, Charlotteville, e dei suoi abitanti, colpiti da una potente maledizione, nel 1950. Nessuno sa da dove provenga e per quale motivo si sia abbattuta su di loro con tale violenza, ma questa maledizione trasformò le persone in “alter ego”, letteralmente “un altro sé”, la parte opposta del proprio essere, la parte più oscura e recondita dell’animo umano. E’ una sorta di viaggio attraverso se stessi, una vera e propria avventura alla scoperta dei lati più oscuri del proprio carattere, della propria vita e dei propri desideri. E’ una delle storie che sento particolarmente mia perché ritengo che tutti noi, prima o poi, facciamo i conti con la nostra coscienza, con quello che desideriamo e ciò che siamo disposti a fare per ottenerlo.

Cosa consiglieresti a chi si avvicina alla scrittura?

Nel mio piccolo mi sento di dire che una delle cose più importanti è la lettura. Leggendo si impara moltissimo ed è possibile migliorare molti aspetti fondamentali per uno scrittore, quali per esempio il lessico, lo stile e l’approccio narrativo. Attraverso una buona lettura è anche possibile apprendere stili che poi possono essere assorbiti, elaborati e che renderanno più semplice il compito di trovare la propria personalissima via, all’interno di questo mondo molto variegato. La lettura è alla base di tutto.