Il Gran Ballo del Gattopardo

Ogni anno, nella mia città natale, le atmosfere del Gattopardo vengono riportate a galla, grazie all’instancabile lavoro della Compagnia Nazionale di Danza Storica, diretta da Nino Graziano Luca.
Ho avuto il piacere di conoscere Nino ad un evento un paio di anni fa. Sin da subito ho trovato una persona con una vasta cultura, una grande attenzione e cura dei dettagli, per non parlare poi della sua grande umiltà.
Quest’anno, grazie anche alle mie amiche, abbiamo preso parte anche noi all’evento. La Compagnia opera da circa 27 anni non solo in Italia, ma anche nel mondo, e anno dopo anno, sempre più persone conoscono questa realtà, anche grazie ai social network, in primis, senza dubbio Facebook.

E così, come dicevo, il tutto è iniziato nemmeno una settimana prima. La ricerca dell’abito, delle stoffe, i fiori finti da cucire (sigh!) a mano nella mia gonna. Ho impiegato circa 7 ore per finire di cucire 17 rose di vari colori.
La mia bravissima amica Clara ha creato da sè l’abito, cucendolo in due giorni, creando persino la crinolina, in pieno stile Civil War americano / Risorgimento Italiano.
Io invece, ho optato per uno stile più simile al 1871, ricercando abiti dell’epoca e ispirandomi anche un po’ all’abito di Christine Daee’, nel celebre musical “Il Fantasma dell’Opera”.

Questo è il mio abito

Questo è il mio abito

Il sabato quindi, siamo arrivate al luogo dell’appuntamento, il Grand Hotel et Des Palmes di Palermo, intorno le 16.00. Dopo esserci vestite, sistemando le crinoline, sentendoci un po’ come delle piccole Rosselle ‘O Hara mentre venivano vestite da Mami, decidiamo di aspettare gli altri partecipanti nella hall, scattandoci qualche foto.
Con nostro grande piacere, i partecipanti erano da tutta Italia, e di tutte le età, proprio perchè questo mondo non è, come molti pensano, un mondo “per vecchi”. La danza e l’amore per la storia, a mio modesto parere, non conoscono età.

Dopo gli ultimi preparativi, è iniziata la promenade storica, che ci ha portato fin davanti uno dei teatri più famosi in Italia, il Teatro Massimo. Lì, sono state ballate un paio di danze storiche, per la gioia visiva di molti passanti, impressionati dalla bellezza degli abiti. In tantissimi hanno chiesto la motivazione di quell’evento, scattando foto e riprendendo con i cellulari le danze e la nostra sfilata.
Dopo questa piccola dimostrazione in piazza siamo tornati in Hotel, dando inizio ufficialmente al ballo e ai carnet di danza, con la Polonaise. Con la Polonaise non si balla, ma si cammina in coppie, da due e poi da quattro, entrando nella sala e in parole molto blande, sfilando. Dopodichè, la Compagnia fa sì che tutti possano ballare, selezionando nei carnet di danza dei balli sia per principianti, che per gli allievi dei corsi più avanzati.
Durante la stessa serata infatti è possibile imparare delle danze da poter ballare, e non è assolutamente indispensabile avere un cavaliere!
Difatti, specie in tempi di guerra, molte dame ballavano tra di loro, essendo gli uomini impegnati nell’uccidersi fra loro. La serata si è divisa in due parti, dandoci modo di poter cenare e riprendere le danze nel dopocena.

foto 1

All’evento, hanno partecipato anche Zsuzsi Dingsdale e il marito Alan, direttamente da Budapest.
Lei, ufficialmente insegnante di lingue moderne, e diventata poi insegnante di danze storiche, ha portato un pizzico di epoca Regency nella nostra Sicilia con danze ballate ai primi dell’800.
Con le mie amiche ci siamo divertite a ballare, provare qualche ballo più complesso, farci foto e perchè no, osservare in un momento di pausa un valzer nato spontaneamente, coinvolgendo almeno venti coppie che hanno iniziato a danzare tutte insieme, senza il supporto del maestro di danze o l’invito ufficiale a ricominciare le danze.
E’ stato un momento per me molto emozionante, perchè fino alla fine i partecipanti hanno danzato, ballando valzer, mazurke, reel, e quadriglie, dando vita a complicate coreografie danzate magistralmente.
Ho fatto parecchi video perchè sapevo già che le parole non sarebbero bastate per esprimere l’emozione vissuta, e ho fatto in modo che anche chi vivesse in città o paesi lontani, potesse essere almeno un po’ partecipe di quanto ancora oggi, alcuni di noi, portano avanti.

foto 2

Rivivere la storia, riportare coreografie danzate nei film, o sistemate ad hoc dai nostri bravissimi insegnanti, per farci, almeno per una sera, sognare mondi che sembrano lontani e che invece, sono più vicini di quanto noi possiamo immaginare.

Per chi fosse interessato, la Compagnia Nazionale di Danza Storica si trova su Facebook.
Sul loro sito ufficiale, è possibile trovare le scuole divise per regione e tenersi aggiornati sui loro eventi in giro per il nostro paese.