Jane Austen Mania

23561667_10215206757752117_7924383704791589383_nQuest’anno, dopo ben un anno di attesa, abbiamo organizzato il secondo raduno in chiave Austeniana nella mia città, Palermo. Come ogni anno, abbiamo organizzato delle attività per coinvolgere i nostri partecipanti, aggiungendo come sempre alcune curiosità sulla vita della scrittrice, sulla vita dell’epoca, gli usi e i costumi.

È stupefacente come un periodo storico relativamente breve, possa sembrare molto distante dal nostro.

La vita stessa delle donne ha subito un grande cambiamento, passando da donne recluse o quasi recluse in casa (per la stragrande maggioranza dei casi) a donne che oggi, in buona parte del mondo, possono quantomeno lavorare e decidere della propria vita. Durante la giornata, un po’ calda essendo maggio, abbiamo come sempre pranzato e gustato i piatti dolci e salati preparati da noi organizzatrici e dai partecipanti. Durante la giornata abbiamo organizzato anche dei piccoli giochi che venivano fatti durante le escursioni estive, e di conseguenza picnic, nelle campagne inglesi. Questi giochi erano le sciarade, in primis, anche indovinelli, o moscacieca. Quest’anno però abbiamo aggiunto una piccola chicca, grandemente apprezzata da chi ha preso parte al raduno, ovvero i balli.

Il ballo era un evento sociale di grande importanza, per molteplici motivi: le ragazze potevano divertirsi, conoscere gente nuova, entrare in società e avere magari la speranza di incontrare l’uomo dei loro sogni.

23517996_10215206757832119_3890558530233517646_nIn più un ballo poteva spezzare la monotonia della vita di tutti i giorni, durava molte ore e si andava a dormire molto tardi.

Potevano passare anche molte settimane prima che fosse organizzato un altro ballo, per cui perderserlo poteva essere una grande delusione, in particolar modo per la gioventù.

Ai balli non si andava mai da soli: vi era sempre qualcuno a fare da chaperon, che fosse la madre, o una zia, o una amica molto vicina alla famiglia. Questo avrebbe impedito alla gioventù un comportamento più dignitoso, e avrebbe consentito anche di tenere d’occhio possibili scambi di sguardi languidi o strette fugaci delle mani.

Un grande ruolo poteva essere riservato dai ventagli e dal loro linguaggio segreto. Un antenato insomma, di un moderno Instagram o di un WhatsApp, dove poter civettare nel più assoluto riserbo.

Le regole erano piuttosto ferree, tanto che era consigliato non ballare più di tre volte con la stessa persona, per evitare possibili gossip.

Un’altra curiosità è che all’epoca, non sempre i balli erano pieni di uomini. Siamo nel periodo delle guerre Napoleoniche, per cui molti uomini potevano partire in guerra. Le donne quindi erano “autorizzate” a ballare fra loro, in modo da potersi comunque divertire, cosa che invece non valeva per gli uomini.

23472754_10215206757792118_5624046402584801238_nLa mia amica Terry ha avuto la possibilità di andare a Bath e prendere parte al Jane Austen Festival, a settembre, insieme al suo fidanzato, Roberto.

Grazie alla moderna tecnologia, Terry ci avvisava delle dirette, e noi da casa seguivamo il loro itinerario. Oltre a Bath, dove hanno imparato dei balli che abbiamo poi riproposto, i miei amici hanno visitato altri luoghi tipicamente Austeniani e ovviamente, l’ultima dimora di Jane Austen.

Durante le dirette mi balenava spesso l’idea di insegnare i balli alle persone che prendono parte ai raduni.

Parlando con Terry, ho trovato una fedele alleata (perchè la nostra non è una semplice amicizia accomunata da un’unica passione!) che si è detta contentissima di darmi una mano, e così, abbiamo insegnato alcuni balli semplici che si danzavano all’epoca.

Per molte persone era la prima volta che ballavano in coppia in assoluto, il che ovviamente, può causare qualche imbarazzo, o semplice paura di compiere qualche sbaglio, cadere e farsi male.

Uno dei grossi problemi è sicuramente causato dagli abiti: per chi come me è un appassionato di strascichi, cadere potrebbe non essere così difficile; per questa ragione esistono tanti comodi trucchetti che possono aiutare ad evitare facili incidenti.

23517822_10215206757072100_3868315560708448050_nI balli insegnati hanno riscosso parecchio successo e reso felici tantissimi dei presenti, estasiati per aver provato, anche per semplicemente un’oretta, la stessa sensazione che poteva aver provato una fanciulla 200 anni fa, dopo aver passato una bella serata danzando.
Anche quest’anno, abbiamo fatto realizzare un piccolo premio non solo per chi aveva l’abito più bello, ma che era stata maggiormente presente e attiva durante la giornata e le varie attività.
La grafica del premio è stata ideata da Terry; una tazza Austeniana!
Le foto sono state tante, come sempre, ho voluto immortalare quante più persone presenti e regalare loro il ricordo di questa giornata.
Abbiamo cercato di insegnare anche nel modo più creativo e simpatico possibile, curiosità legate non soltanto all’abbigliamento, ma anche ai prodotti di bellezza usati, alle tinte per capelli, agli argomenti di cui gli uomini discutevano dopo pranzo mentre le donne erano riunite in un’altra stanza.

Oggi, se ci pensiamo, non è poi così diverso.
Capita spesso che magari i ragazzi si riuniscano in un gruppo, parlando di videogiochi, calcio o moto, e le ragazze poco distante parlino di qualcos’altro.

Il mondo si evolve in continuazione, ma non cambia mai veramente.

Noi cerchiamo sempre di far capire come tante cose che a primo impatto possano sembraci strane, fuori moda o noiose, non siano altro che gli antenati di comportamenti, mentalità o modi di fare in vigore ancora oggi, ovviamente maggiormente smussati o modernizzati.

Ma la vera domanda che mi pongo sempre è la seguente: cosa penserebbe Jane Austen vedendoci tutti riuniti grazie alla sua verve letteraria?