La Magia di Méliès

Tributo ai fantastici lavori di Georges Méliès.

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L’idea per l’editoriale di questo mese mi è saltata in mente (schiantata in un occhio vorrei dire) dopo aver riguardato un vecchio film e notando come i primi effetti speciali erano lontani dai nostri, ma comunque coinvolgenti. Sono affascinata dalle vecchie pellicole e in particolar modo a quelle che hanno introdotto novità, quelle con i cosiddetti effetti speciali che oggi sembrano banali, con i robot di latta e scenografie dipinte. Tutto questo mi ha fatto pensare su chi ha inventato il cinema come lo conosciamo oggi e ha introdotto questi elementi fantastici, ammetto che il nome non mi è venuto subito in mente, ma per vie tortuose rispolverando i miei ricordi ho avuto un’illuminazione, il famoso schianto nell’occhio di cui parlavo prima. E dunque?

“Chi è l’inventore del cinema?” La storia risponde: “I Fratelli Lumiére”. Ma se parliamo del cinema inteso come arte, a mio parere, il vero inventore del cinema è Georges Méliès e non Auguste e Luois Lumiére. Sono stati sicuramente gli inventori della tecnica cinematografica, ma lo spettacolo al di là della tecnica è opera di Méliès.

Ma chi è Georges Méliès?

melies-georges-01-gA molti questo nome risulta sconosciuto ma nell’inconscio tutti conoscono sicuramente qualcosa di lui, tutti hanno visto di sicuro la famosa luna con l’astronave nell’occhio, la ricordate? Ecco è opera sua!

Georges Méliès è oggi riconosciuto come il mago del Cinema delle origini, e dell’arte del cinema aggiungo io. Illusionista e regista francese, era anche proprietario del “Thèàtre Robert-Houdin”, dal nome del più famoso prestigiatore francese.

Méliès è stato un innovatore particolarmente prolifico nell’utilizzo di effetti speciali, diffondendo tecniche come tagli e sostituzioni, esposizioni multiple, fotografie time-lapse, dissolvenza, e aggiunta di colori a mano; è stato anche uno dei primi registi ad utilizzare gli storyboards.

A lui si deve il passaggio dal cinema di pura rappresentazione del reale al cinema inteso come intrattenimento e come settima arte. L’illusionista francese è stato il primo a mostrare al mondo come tecnica e fantasia avrebbero potuto dare vita all’arte.

Méliès è ricordato principalmente per i suoi film fantastici e i suoi fondali dipinti, ma sperimentò anche molti altri generi in voga in quei tempi. I suoi primi film, la maggior parte dei quali è andata perduta, rappresentavano “vedute” e brevi scene girate all’aperto. L’idea per la sua nuova carriera di regista gli arriva dopo aver assistito alla prima rappresentazione dei fratelli Lumiére, entusiasta cerca di acquistare la loro macchina ma l’azienda dei Lumiére ritenendo il cinematografo solo una moda passeggera e una propria esclusiva, rifiuta la vendita. L’illusionista francese non si lascia scoraggiare dal no dei Lumiére e si rivolge all’ingegnere inglese Robert W. Paul che aveva rielaborato il Vitascope, inventato dall’americano Thomas Alva Edison, e brevettato poi in Inghilterra a suo nome. Dunque Méliès riuscì a realizzare così il suo sogno e comincia a sperimentare il macchinario realizzando diversi documentari ispirandosi ai lavori di altri cineasti. Pian piano, nel suo teatro, comincia a sostituire gli spettacoli teatrali con la proiezione di film di cui egli stesso è produttore, scenografo, regista e attore.

Il primo film in cui fece uso di trucchi è “Escamotage d’une dame chez Robert-Houdin” (Sparizione di una signora al Robert-Houdin, 1896) in cui Méliès interpreta un mago che trasforma una donna in scheletro. Questo fu uno dei primi esperimenti cinematografici nei quali utilizzò il fermo macchina, fermando la ripresa e sostituendo la donna con uno scheletro. Questo ed altri trucchi che utilizzò per creare scene fantastiche e di magia più complesse, erano realizzati in fase di ripresa, poiché prima degli anni venti, le manipolazioni che potevano essere fatte in laboratorio erano pochissime. I suoi film, in particolar modo quelli di genere fantastico, diventarono molto famosi in tutta la Francia e ben presto anche all’estero. La gente amava la fantasia di Méliès, tanto da indurre il neo-regista a creare una propria casa di produzione, la Star Film. Molti dei suoi film presentavano complicati effetti di fermo macchina che illudevano lo spettatore, e creavano improvvise apparizioni o trasformazioni. A questi trucchi si aggiungono anche altri tipi di montaggio di cui Méliès è stato maestro, come i tagli effettuati alla pellicola dopo la ripresa e ricongiunti poi in modo da unire il movimento dell’oggetto con la sua trasformazione.

I suoi film continuarono ad avere successo per diverso tempo, fino a quando cominciarono a risentire della concorrenza da parte delle società più grandi.

79afb41abc076fb18346a50fe3ce99a5Dopo il clamoroso insuccesso del suo ultimo capolavoro “A la conquète du Pole” (Alla conquista del Polo, 1912), sommerso di debiti, Méliès fu costretto a smettere, dopo aver girato cinquecento film, molti dei quali sono andati perduti.

Méliès va ricordato dunque tra i grandi artisti, ha portato nel cinema fantasia, innovazioni, a volte disordine e critiche, ma le sue immagini hanno dato il via al grande cinema e sono ancora indelebili, un cinema nuovo, fantastico, nascosto tra realtà e immaginazione. Il suo modo di fare cinema del tutto nuovo e unico, ha dato vita ad una nuova idea di cinema: creare storie esclusivamente per il cinema e andare oltre la realtà, cercando di ricreare mondi immaginari, grazie anche all’uso di trucchi, quelli che oggi chiamiamo “effetti speciali”, effetti che spesso erano anche casuali come ci racconta lo storico George Sadoul:

“Proiettando un film che aveva girato in Place de l’Opéra, Mélies ebbe la sorpresa di vedere un omnibus Madaleine-Bastille trasformarsi improvvisamente in carro funebre. Gli bastò riflettere un po’ per avere la spiegazione di questa strana metamorfosi: la pellicola si era inceppata per qualche istante, quindi aveva ripreso a girare regolarmente. Questo banale incidente durante la ripresa non aveva però di certo fermato il flusso della circolazione del traffico di Parigi. Infatti, dopo questo momentaneo arresto della pellicola, il carro funebre era venuto a trovarsi al posto dell’omnibus. L’incidente fu per Mélies una vera ‘mela di Newton’. Questo specialista di trucchi sul palcoscenico divenne presto uno specialista di trucchi sullo schermo”

Mi piace concludere annoverando una delle sue tante opere e senza dubbio la scelta ricade sul più famoso film dell’artista, che è anche il primo film di fantascienza della storia, “Voyage dans la Lune”.

Il film si ispira al romanzo “Dalla Terra alla Luna” di Jules Verne e a “I primi uomini sulla luna” di Herbert Georges Wells. Méliès rielabora i due romanzi aggiungendo la sua vena grottesca e ironica.

Il film racconta di un gruppo di astronauti borghesi che viaggia verso la luna in una sorta di capsula-cannone a propulsione, esplora la superficie della luna, scappa da un gruppo di Seleniti (abitanti della luna), e ritorna sulla terra con un prigioniero selenita. Il momento in cui la capsula si schianta nell’occhio della luna rimane una delle immagini più iconiche e più usate come riferimento nella storia del cinema. Il film fu girato interamente nello studio di Méliès e si compone di trenta quadri con scenografia dipinta a mano con aggiunte trompe-l’oeil. L’ambientazione del film è piatta ma ha già in se tutte le caratteristiche proprie di tutti i film di fantascienza successivi, scienziati pronti all’avventura, viaggi spaziali, effetti speciali, alieni. Insomma film assolutamente da guardare! Se non avete mai visto niente di Méliès è il momento giusto per farlo, ogni piccolo frammento è ispiratorio, qualsiasi sia il vostro linguaggio artistico.

 

Nella timeline sotto ho voluto riportare alcuni degli avvenimenti più significativi che hanno contribuito a rendere il mondo di Gerges Méliès così magico e che lo hanno reso importante per lo sviluppo dell’arte cinematografica.

1895 – Georges Méliès assiste alla prima rappresentazione della nuova invenzione dei fratelli Lumiére, il cinematographe.

 

1896 – Méliès fonda la casa di produzione Star-Film

 

1896 – Méliès utilizza per la prima volta il fermo macchina nel film “Escamotage d’une dame chez Robert-Houdin” (Sparizione di una signora al Robert-Houdin)

 

1897 – Costruisce un laboratorio di sviluppo a Parigi e nella proprietà di famiglia, a Montreuil-sous-Bois, uno studio e un piccolo teatro di posa con pareti di vetro per disegnare e creare scenografie su fondali di tela.

 

1899 – Realizza il film “L’affaire Dreyfus”, una delle opere più complesse del cinema delle origini, e “Cendrillon” (Cenerentola), primi film in cui vengono unite inquadrature diverse.

 

1902 – Realizza il film “Le voyage dans la lune” (Viaggio nella Luna)

 

1912 – Il suo ultimo capolavoro – “A la conquète du Pole” (Alla conquista del Polo) fu un clamoroso insuccesso.

 

1983 – Muore Georges Méliès