Conosciamo Patrizia Ajello

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Fin da bambina, Patrizia Ajello coltiva la passione per la musica e lo spettacolo. Di origini Messinesi, Patrizia si laurea nel 2012 in “Scienze e Tecnologie delle Arti Figurative, della Musica e dello Spettacolo” con 110 e lode.
Inizia a muovere i primi passi nel mondo della musica da giovanissima, infatti dal 1993 al 1998 studia propedeutica musicale e pianoforte presso la scuola di musica Ars Nova di Messina. Il suo percorso artistico prosegue deciso negli anni: nel 1999 inizia a coltivare la passione per la scrittura e, col tempo, si avvicina alla chitarra.

Nel 2003, dopo aver conseguito ottimi risultati ad alcuni concorsi poetici, inizia a comporre le sue prime canzoni. E’ nel 2006 che debutta come solista al Sud Sound Festival, un concorso canoro per giovani voci, organizzato in provincia di Messina, classificandosi al primo posto.

Per saperne di più sulla sua biografia, le sue canzoni o semplicemente per mettervi in contatto con lei, vi invito a fare un salto sulla sua pagina Facebook, Patrizia Ajello.

Ma adesso conosciamola più a fondo la giovane cantautrice messinese.
Qualche volta è noioso leggere l’elenco dei successi di un’artista, ecco perché ho chiesto alla dolce Patrizia di prestarsi ad una breve intervista, così possiamo osservare da vicino il suo mondo.

Ciao Patrizia, dicci qualcosa di te!
Ciao a te e a tutti i lettori! Innanzitutto grazie per avermi voluto ospitare in questo bel magazine! Che dire di me… sono una giovane (ventisettenne) un po’ pazza che ama definirsi un’artista. I miei interessi e le attività che svolgo abbracciano vari ambiti del mondo dello spettacolo, ma la mia principale “occupazione” è il cantautorato.

Come è nata la tua passione per la musica?
Da piccolina i miei mi vedevano ballare e sbattere le manine di qua e di là ogni volta che c’era una canzone divertente in tv. Così quando ho fatto cinque anni mi hanno iscritta a scuola di musica e da lì è iniziata una lunga e intensa storia d’amore, con i suoi alti e bassi, come in tutte le relazioni. Ho iniziato con il pianoforte, poi la chitarra da autodidatta, poi questa passione si è evoluta, fondendosi con quella per la scrittura. Ed è sbocciata l’esigenza naturale di scrivere canzoni, di unire musica e parole.

Hai un rituale che segui prima di iniziare a comporre un testo o un arrangiamento?
Non ho un rituale particolare. Di solito le canzoni nascono all’improvviso, da un’idea sotto la doccia o mentre cerco di addormentarmi… nei momenti meno opportuni insomma! Quando devi correre a cercare un pezzo di carta o un registratore per non perdere quel lampo di creatività! Poi ovviamente da un semplice motivetto o da qualche frase scritta per caso inizia il vero processo creativo, che segue comunque l’ispirazione dei momenti. Difficilmente riesco a scrivere a comando. Il modo in cui poi si amalgamano melodie e testi è una vera magia, spesso inspiegabile.

Ci sono cantautori che ti ispirano e di cui vorresti seguire le orme?
La lista di tutti gli artisti che, in un modo o nell’altro, influenzano il mio amore per la musica e per la scrittura sarebbe sicuramente troppo lunga. Ma tra tutti citerei Lucio Battisti, Renato Zero e Simone Cristicchi. Tre stili e mondi completamente diversi tra loro che, a mio avviso, hanno il comune denominatore di essere vera Arte (con la A maiuscola) in forma di musica, diretta, emozionante, piena di significati.

Se potessi tornare indietro nel tempo, quale artista vorresti essere?
Domanda difficile… ma direi Lucio Battisti.

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Ti senti più a tuo agio a cantare davanti ad un pubblico o in sala di registrazione?
La sala di registrazione ti da sicuramente maggiore libertà e quindi in un certo senso ci si sente più a proprio agio, però l’emozione e l’energia che si creano con il pubblico danno una carica completamente diversa, molto più intensa.

Come definiresti l’approccio dei giovani di oggi alla musica?
Credo che oggi, con tutti i mezzi a nostra disposizione per ascoltare e per fare musica, noi tutti abbiamo un rapporto più diretto e immediato con questo vasto mondo. Ogni tanto però, nel caos tecnologico, temo si possa perdere la vera essenza delle emozioni o dei significati più autentici che la musica dovrebbe portare con sé e a volte colgo troppa superficialità intorno a questo ambito artistico.

Sei pro o contro programmi televisivi come “The Voice” e “X-Factor”?
Ritengo che siano delle valide occasioni per giovani (e meno giovani) talenti che cercano, giustamente, di trovare il loro posto e farsi sentire in un mondo così pieno di proposte artistiche di ogni genere. Tanti artisti di talento che ascoltiamo oggi in radio sono diventati famosi grazie a questi talent show. Si tratta però di un percorso complesso: moltissimi concorrenti e provini di pochi secondi in cui non sempre viene colto il vero talento. La scalata verso il successo diventa dunque, in un certo senso, una lotta spietata, una sorta di Hunger Games del mondo musicale che non sempre premia i migliori o valorizza la personalità di chi avrebbe davvero qualcosa di interessante da condividere.

Dammi un aggettivo che descriva la tua musica.
Uno solo? Dai facciamo almeno due… Istintiva e introspettiva.

2009 |"Una montagna che piove" è il brano che ha scritto in seguito al tragico nubifragio del 1° ottobre 2009 che ha devastato la provincia di Messina.

2009 |”Una montagna che piove” è il brano che ha scritto in seguito al tragico nubifragio del 1° ottobre 2009 che ha devastato la provincia di Messina.

Hai un’altra grande passione oltre la musica?
Ne ho davvero tante! Amo scrivere e mi piace molto progettare e realizzare eventi di ogni genere, soprattutto di natura artistica o spettacolare e infatti mi occupo anche di questo al fianco di una mia insostituibile collega.
Dal 2014, inoltre, mi sono avvicinata al mondo del teatro frequentando un laboratorio di ricerca teatrale – nel teatro della mia città, Messina – dedicato alla favola di Pinocchio. È stato un viaggio intenso, durato un anno, al fianco di fantastici registi e splendidi colleghi. Il percorso ha visto la realizzazione di cinque spettacoli teatrali sui temi della bugia ed io ho potuto imparare tanto e dare grande sfogo alla mia creatività. In tutti e cinque i lavori ho avuto modo di cimentarmi in veste di attrice, ma anche di cantautrice dato che alcuni miei brani sono stati inseriti negli spettacoli. È stata un’esperienza fantastica che mi ha arricchito tantissimo e mi ha fatto crescere artisticamente e umanamente.

Progetti futuri?
Attualmente sono nuovamente impegnata in teatro con un nuovo laboratorio teatrale: Progetto Parola Pasolini. Si tratta di un percorso che prevede la realizzazione di tre spettacoli dal novembre 2015 al maggio 2016, con una reinterpretazione del film e del romanzo “Teorema”, di Pasolini appunto. Una nuova entusiasmante avventura! Sono molto felice di farne parte!
Nel frattempo ovviamente non abbandono le altre passioni, soprattutto la musica perché ho in cantiere la realizzazione del mio primo vero album.

Cosa consiglieresti a chi si approccia per la prima volta al mondo della musica?
Credo che il vero consiglio utile sia quello di seguire il cuore e la passione. Ci vogliono costanza e pazienza, in questo ambito come in qualsiasi altro. Sia che ci si avvicini alla musica per studio, per gioco, o per professione, ci vogliono comunque l’amore, il rispetto e la convinzione per ciò che si fa.

Il tuo sogno nel cassetto
Vivere facendo ciò che amo.

Salutaci con la frase di una tua canzone
Siamo due profumi diversi in contrasto, ma ci mescoliamo senza ritegno.