Di picnic e rievocazioni

10556937_791103624282234_479497632804333268_o

Tempo fa, quando ho iniziato a lavorare con Photoshop, ebbi l’opportunità di dare sfogo alla mia creatività e alla mia fantasia.

1966311_791152997610630_2792457910827893176_oOltre a questo, il mio mondo ruotava intorno la musica e i libri. Per lo più ho sempre prediletto libri di letteratura, in particolare inglese. Leggendo, mi immedesimavo in un mondo che, a livello storico, non sembra essere poi così lontano, ma se ci pensiamo bene, con il nostro secolo condivide poco e niente.

Ciò che mi incuriosiva maggiormente erano gli abiti, le convenzioni sociali, la società del tempo. Ho sempre desiderato vedere dal vivo abiti di epoche passate, e così, quando avevo l’occasione, visitavo musei del costume in varie parti del mondo.

Con l’avvento di Internet, è stato molto più facile conoscere e ampliare le mie conoscenze in materia. Non sono sicuramente una esperta, ma la curiosità mi ha fatto da maestra. E proprio su internet, ho scoperto di questi picnic storici fatti all’estero. Sono rimasta abbagliata dalla bellezza degli abiti, dei partecipanti, delle fotografie. Avrei davvero voluto essere lì, e poter conoscere persone con le mie stesse passioni.

10431385_791131260946137_5850535433427138509_o10683628_791095414283055_3412269048875063286_oI primi picnic in Italia sono arrivati grazie al Victorian and Romantic Revival Italian Revival. Dopo i loro incontri, nel nord Italia, anche noi ragazzi di Palermo avremmo voluto partecipare. Ma come potete immaginare, la distanza e il trasporto di abiti del genere non sarebbe stato di certo facile. Così, una sera, mentre ero con degli amici a bere qualcosa, la mia amica Morgana propose semplicemente di creare a nostra volta un gruppo, gestito da me, che si occupasse della organizzazione di picnic storici. Gli abiti c’erano, le conoscenze pure, e così mi sono lanciata. Ho creato la pagina Victorian and Gothic Palermo, e in seguito Gothic Sicilia, per poter dare ampio spazio ad altri eventi creati in giro per l’isola.

10714446_791103900948873_1777005244878602168_oPerché quindi l’idea di un picnic? I picnic, in epoche passate, sono sempre stati un buon mezzo in certi periodi dell’anno, per passare una giornata in campagna, all’aria aperta. I costi per un picnic erano bassi, la partecipazione spesso circoscritta al numero degli invitati. Si mangiava insieme, si facevano giochi (che noi chiameremo oggi di società) si prendeva il tè, e infine si tornava a casa. L’idea era quindi di ricreare la stessa sensazione, quella di essere trasportati in una epoca diversa. Sin da subito i picnic hanno suscitato curiosità, ma anche qualche perplessità dai passanti che passeggiavano per Villa Trabia, una villa settecentesca di Palermo, nel vederci abbigliati così. Noi, nonostante tutto, non abbiamo desistito. Tra poco infatti, rifaremo un picnic in chiave Steampunk, e con il tempo, il numero dei partecipanti è aumentato, coinvolgendo anche ragazzi da altre città siciliane, ma anche della Compagnia di Danza Ottocentesca,  che si è gentilmente offerta di fornici lezioni di danze storiche in concomitanza con il nostro primo ballo, avvenuto a dicembre.

10714373_791095317616398_4010409866436093992_oI nostri moderni picnic non sono poi tanto diversi dai picnic passati. Mangiamo tutti insieme, conversiamo, e arriviamo persino a prendere il tè, quando vi è meno caldo. Scattiamo foto in ricordo dell’evento, invitiamo i musicisti ad esibirsi, i fotografi a venirci a trovare, tutto per il puro piacere di passare una giornata decisamente diversa.

Ma da dove prendiamo gli abiti? Questa è una domanda che ci viene fatta spesso (dico “ci”, perchè negli ultimi tempi vengo aiutata dalle mie amiche Chiara e Michela). I più fortunati, come Chiara, possono cucirsi gli abiti da soli, disegnandoli da sé e lavorandoci. I meno fortunati, come me (:P) utilizzano eBay, oppure hanno fortuna nei mercati dell’antiquariato, trovando abiti di sartoria teatrale a prezzi decisamente più contenuti.

E visto che ho anche una forte passione  per la fotografia, in questi picnic riesco anche a “sfogarmi” nel fotografare i partecipanti. Per questo genere di foto, generalmente prediligo le foto naturali, ma ammetto che lavorando con Photoshop, spesso utilizzo modelle “in posa”, sì da rendere il lavoro di ritaglio per noi fotomanipolatori più semplice. A mia volta quindi vengo colpita da questa idea, idea di scattare una ragazza in quella posizione, perché immagino il lavoro che potrebbe venire dopo.

10359078_791116767614253_1934123197695835647_oLo so, sembra un discorso da folle, e probabilmente lo è, ma chi lavora con Photoshop potrà confermare quanto sia fantastico trovare una foto senza mani che si muovono, (immaginate il ritaglio quando le dita appaiono sfocate.. argh) sguardi sfuggenti, abiti mossi, e poter lavorare con calma.

Ho quindi trovato infine il modo di mettere, letteralmente in pratica, le mie passioni.  Il prossimo picnic sarà a tema Steampunk: una unione tra l’epoca vittoriana e le conoscenze tecnologiche, che ha avuto una grande fama sia sul mondo letterario, che nel mondo del Cosplay.

10658619_791152977610632_3267065730437234806_oRicordate “Nadia – Il mistero della pietra azzurra?” Era un anime che veniva trasmesso negli anni ‘90 (non dirò la mia età, ovviamente, ahahah!) ambientato nel 1889, ma ambientato in un mondo dove le scoperte tecnologiche erano decisamente più avanzate delle nostre. Spero di poter mostrare molto presto quello che intendo dire. Per il momento, spero di aver stimolato la vostra curiosità con questo mio breve “stream of consciousness”.

A presto!

Thelma